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giovedì 28 luglio 2011

Credo....

Credo che ci deve essere un motivo che mi porta,alla soglia dei quarant'anni a lottare ancora per i miei ideali,quelli che mi appartengono da sempre...Ormai dovrei avere raggiunto l'eta' nella quale uno tira i remi in barca dopo aver raggiunto la tanto agognata destinazione.E invece no.Non saro' mai uno che tira i remi in barca fino a quando tutte le battaglie che mi hanno accompagnato nella vita non saranno vinte.Ed e' per questo che anche ora,a mezzanotte passata di una fresca notte d'estate,sono qua a pensare alla mia amata Irlanda e alla lotta che il popolo delle sei contee sta ancora combattendo contro l'invasore britannico.Sembra assurdo,ne sono consapevole,ma questa lotta la sento mia.La sento mia dal primo istante in cui toccai l'asfalto di Belfast,percorrendo la Falls Road,dai Divis Flats fin su ad Andersontown...Quei murales,quel filo spinato,quel muro di confine sono rimasti impressi a fuoco nella mia memoria. "Verra' il nostro giorno"...me lo sono tatuato sulla pelle,in modo che ogni giorno possa ricordarmelo.Il giorno in cui il popolo d'Irlanda brindera' ad una unica nazione racchiusa sotto un tricolore verde-bianco-arancio io saro' con loro.Perche' non e' vero che sono stato io a scegliere la causa irlandese...E' lei che ha scelto me.


lunedì 25 luglio 2011

RILASCIATE BRENDAN LILLIS

Brendan Lillis e' un ex prigioniero repubblicano,detenuto nel carcere di Maghaberry.Fu arrestato nel 1977 per le sue attivita' antibritanniche e condannato all'ergastolo.Rilasciato sotto licenza nel 1992,dopo 16 anni di carcere,e' stato arrestato nuovamente nel 2009 con l'accusa di rapina. Brendan soffre di una malattia gravissima,la spondilite anchilosante,una artrosi che provoca la curvatura della colonna vertebrale e induce il corpo a formare massa ossea in eccesso. Brendan non e' stato in grado di andare in aula per affrontare il processo in quanto da due anni e' fermo in un letto. A quanto pare pero' per la giustizia britannica non puo' essere rilasciato nonostante le pessime condizioni di salute. E' in atto uno sciopero della fame per porre l'attenzione dei media a questo caso.

sabato 23 luglio 2011

Piove....son stati gli islamici!!!

E' stato arrestato l'attentatore che ha sconvolto Oslo e la Norvegia in questi giorni. Si tratta di Anders Behring Breivik,32enne norvegese,seguace dell'estrema destra xenofoba e con forti sentimenti anti-islamici....Tutto questo lo scrivo solo per sputtanare tutti quelli che dopo qualche minuto l'accaduto erano gia' li' pronti ad invocare terribili rappresaglie contro gli islamici che si erano nuovamente macchiati di atroci delitti.Dopo l'undici settembre pare sia diventato uno sport nazionale,dare la colpa agli islamici. Per l'amor del cielo,non condivido molto del loro pensiero e non e' che nutra particolari simpatie nei loro confronti pero' mi piace guardare le cose con i miei occhi e giudicar con la mia testa...Cosi' mi e' stato insegnato e cosi' faccio. O forse qualcuno era gia' pronto a scaldare i motori di un qualche F-16..............

mercoledì 20 luglio 2011

Ciao Carlo

Son passati 10 anni da quel 20 luglio 2001. Il 20 luglio 2001 in piazza Alimonda,a Genova,moriva Carlo Giuliani.Ucciso da un colpo di pistola sparato da un carabiniere,Mario Placanica.
Mario Placanica e' stato assolto per l'omicidio di Carlo Giuliani.
Ciao Carlo,riposa in pace,ragazzo....

mercoledì 13 luglio 2011

Provocazioni orangiste..

Come spesso accade anche la parata di ieri,che ricorda la vittoria nella battaglia del Boyne del 1690,e' stata funestata da incidenti e tensioni. Le forze del dis(ordine) hanno sparato proiettili di gomma sui manifestanti che hanno risposto con lancio di bottiglie molotov e sassi. 22 poliziotti risultano feriti mentre non si registrano feriti tra i manifestanti cattolici,anche perche' un eventuale visita al pronto soccorso significherebbe per loro l'arresto sicuro. I manifestanti hanno anche cercato di sfondare il cordone di polizia che li divideva dai protestanti in marcia utilizzando un autobus rubato. Il mezzo e' stato pero' fermato prima del contatto con la PSNI.
"Nessuno vuole un ritorno della violenza" ha dichiarato il numero due del PSNI,Alistair Finlay.
E allora smettiamola innanzitutto con queste marcette del cazzo,dico io.
Smettiamola con queste inutili provocazioni che altro non fanno che alzare ulteriormente il livello di tensione che mai,negli ultimi anni,era stato cosi' alto.

mercoledì 6 luglio 2011

Chiesa Irlandese al collasso?

La chiesa irlandese è al collasso?
Siete sull’orlo del collasso”, avvertiva Benedetto XVI a febbraio. “No, siamo ben lontani dal collasso”, rispondeva a fine marzo il Primate d’Irlanda, Monsignor Martin. Qualche giorno fa, un’inchiesta giornalistica dell’Irish Examiner ha ribattuto con i dati: il collasso c’è, eccome!

In Irlanda si è appena concluso il 49° Congresso Eucaristico Nazionale, il primo che ha coinvolto dopo decenni tutte le 26 diocesi del paese. L’appuntamento era fortemente atteso dal clero locale, soprattutto all’indomani della Visita Apostolica voluta da Papa Benedetto XVI, una vera e propria commissione inquisitoria vaticana che ha messo duramente al muro la gerarchia cattolica d’Irlanda per gli scandali di pedofilia abbattutisi sul paese negli ultimi anni.

Si parla in questi casi, come evidenziano due diversi rapporti governativi, di una vergogna di proporzioni impressionanti, che conta testimonianze su migliaia di abusi perpetrati sistematicamente per decenni in tutta la Repubblica, in scuole, seminari e parrocchie, con l’aggravante insostenibile della connivenza e del silenzio dei vertici gerarchici fino al livello cardinalizio e arcivescovile.

Lo stesso Pontefice, nella sua lettera pastorale, parla di danni immensi alle vittime e alla Chiesa stessa, che hanno modificato la pubblica percezione del sacerdozio e della vita religiosa. Sempre secondo il Papa, le autorità locali hanno fornito una “risposta spesso inadeguata, con gravi errori di giudizio e mancanze nel governo (della Chiesa locale)”.

Il disgusto e l’esecrazione scaturiti a seguito di questo colossale scandalo hanno sancito per molti Irlandesi il definitivo distacco dalla Chiesa, in un paese che aveva fatto per secoli della propria fede cattolica una bandiera di libertà e unità nazionale.

Qualche tempo fa, l’Irlanda era stato definito “il paese più cattolico d’Europa”. Oggi, secondo l’indagine dell’Irish Examiner, la situazione è completamente diversa.

In questo momento di crisi economica, la percezione che gli Irlandesi hanno del clero è quello di gente privilegiata, con un lavoro di tutto riposo, studi universitari gratuiti, vitto, alloggio, salario e pensione garantiti e perfino un certo grado di rispetto e potere nelle proprie comunità.

Il quadro emerso dall’inchiesta comprende naturalmente anche i sacrifici e la missione quotidiana di molti individui, nonché un certo numero di eclatanti esempi di abnegazione, ma l’indagine punta il dito anche sulla rilevante presenza di “vocazioni” dovute a spinte familiari, crisi di alternative e necessità disperata di “nascondere la propria omosessualità”.

Gli abominevoli abusi venuti a galla hanno anche affondato il numero delle vocazioni. Considerando solo gli ultimissimi anni (quelli in cui sono emersi i fatti perpetrati), i seminaristi che hanno iniziato il proprio corso vocazionale sono stati 36 per il 2009 e 16 per il 2010: una riduzione di oltre il 50% in un solo anno e su numeri già veramente esigui.

Se consideriamo poi il numero complessivo dei sacerdoti del paese, negli ultimi dieci anni la flessione è stata del 40%, passando dai 2800 preti di inizio secolo agli attuali 1700, appena al limite delle necessità delle parrocchie dell’isola. Facendo una proiezione per i prossimi dieci anni, la prospettiva è assolutamente sconfortante e davvero prossima al collasso, che viene arginato parzialmente solo dall’immissione continua di preti immigrati.

Passando dalla quantità alla qualità, si parla anche di un progressivo e inarrestabile invecchiamento dei preti stessi (oltre la metà di essi ha più di 55 anni), incapaci di provvedere alle necessità di una popolazione molto più giovane e moderna dei propri “pastori”. Senza contare che diversi nomi della “vecchia guardia” clericale sono rimasti coinvolti negli scandali e non posseggono più alcun rispetto o sostegno da parte della popolazione.

Un altro aspetto di questa crisi sistemica è quello finanziario, con fondi e risorse esauriti o in esaurimento e la denuncia di molti anziani sacerdoti, che hanno il fondato sospetto di non poter godere di alcun sostegno da parte della Chiesa dopo il proprio ritiro. Grande preoccupazione destano anche le condizioni psicologiche dei presbiteri, che in numero sempre maggiore presentano evidenze di stress e problemi interiori che non li rendono del tutto affidabili o capaci di gestire le necessità spirituali dei propri parrocchiani.

“La Chiesa oggi è un luogo molto più sicuro per i bambini e i giovani di quanto lo fosse in passato”, dicono i vescovi irlandesi, mentre il Vaticano comunica che il risultato dell’inchiesta della Visita Apostolica sugli scandali sarà reso pubblico all’inizio del 2012, con esiti che aggraveranno la situazione, già terribile, delineata dalle inchieste giudiziarie e giornalistiche.

Anche chi pensa che “il collasso sia lontano” deve ammettere che il futuro di questa istituzione appare in Irlanda sempre più nero.

Mauro Longo, giornalista freelance in Irlanda